Venerdì 5 marzo  abbiamo incontrato il presidente dell’associazione Lisolachenoncè  che si sta occupando del gruppo dei bambini, ospitati dalla  Diocesi di Padova, arrivati da Leopoli-Ucraina- dopo l’allarme dato dalla rete EANET dovuto ai bombardamenti che ponevano a rischio i minori.

Abbiamo subito fornito coperte, piumini ed un primo kit alimentare di accoglienza grazie al supporto di volontari e donatori.

Trenta dei sessanta bambini fuggiti dalla guerra  sono sostenuti col progetto “Speranza a Leopoli” da SOS Bambino International Adoption, membro della rete, attraverso la formula del SAD ( sostegno a  distanza) e da un ulteriore progetto che, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna e proposto con l’ente EANET, NADIA Onlus, è da poco iniziato e ha lo scopo di sostenere  il percorso scolastico, sanitario educativo, abitativo, culturale e ludico di tutti i bambini e ragazzi.

Progetto che dovrà obbligatoriamente  subire delle modifiche a causa degli eventi che hanno trasformato i bambini in profughi.

Qui vogliamo rassicurare tutte le famiglie italiane che tramite SOS Bambino sostengono il progetto di sostegno a distanza da anni, che i bambini stanno bene come ci rassicura il presidente Paolo Giurisato che nell’incontro ci ha comunicato che  i minori hanno sostegno medico, psicologico, educativo mangiano pasti caldi e socializzano tra loro.

Contrariamente a quanto sembrava sino a pochi giorni fa al momento il presidente ci ha reso noto che non è necessario alcun supporto e ogni  dettaglio anche sul piano documentale e giuridico è gestito e risolto.

Siamo soddisfatti di avere potuto fare la nostra parte per la salvezza di questi minori e  per la loro prima l’accoglienza anche attraverso  l’Associazione Arcobaleno e i suoi volontari  sempre  della rete EANET

Esprimiamo piena soddisfazione per la  solidarietà nata attorno ai minori di casa Blagodat di Leopoli approdati in suolo italiano a causa di una guerra che li vede parte fragile di un popolo minacciato nel proprio territorio e nella propria identità.

Siamo pronti a partire per altre missioni umanitarie per recuperare le mamme coi bambini che ci stanno chiedendo aiuto dalle diverse zone del Paese.