180 FAMIGLIE GIA’ DISPONIBILI ALL’ACCOGLIENZA

Dopo il grido lanciato venerdì dalla Rete EANET per l’apertura di corridoi umanitari per i bambini dell’Ucraina si accoglie con soddisfazione la dichiarazione dei ministri Bonetti e Di Maio che va nella stessa direzione.

Nel frattempo la tragicità della guerra che ha colpito un istituto dove erano in corso progetti di cooperazione da parte di enti della rete ha reso necessario, in accordo con i responsabili a Leopoli, lo spostamento di 60 bambini in Italia di cui 30 dei progetti sostenuti da enti EANET.

Oltre al sostegno a distanza era infatti partito, con il supporto della Regione Emilia Romagna, un progetto denominato “Speranza a Leopoli” rivolto alla crescita, alla formazione e al futuro dei bambini di Casa Blagodat. Ora è rimasto a Leopoli solo il direttore che sta accogliendo profughi mentre i bambini sono in viaggio verso l’Italia.

L’Associazione “Lisolachenonce” di Teolo ha subito trovato la disponibilità della diocesi di Padova per accogliere questi bambini che sono dovuti scappare dalla guerra.

Alla frontiera ci sono già i responsabili dell’associazione “Lisolachenonce” per accompagnare il gruppo in Italia.

La Diocesi di Padova ha reso disponibili gli spazi di un seminario e la solidarietà di molti cittadini ha reso possibile che tutto sia già pronto per l’accoglienza.

Come previsto dalle norme gli enti autorizzati non possono svolgere attività di accoglienza temporanea dei minori però i 10 enti di EANET si sono messi a disposizione per agevolare la raccolta di disponibilità da parte di famiglie ad ospitare altre famiglie, minori e in generale profughi di guerra.

Sono già 180 quelle che hanno manifestato la propria volontà di accogliere e la rete EANET sta raccogliendo in una sorta di “banca dati” che potrà essere messa a disposizione della Commissione per le Adozioni Internazionali o di altri soggetti.

Ci sono anche ragazzi adottati ucraini che sono adulti e che stanno manifestando la disponibilità ad accogliere in questi giorni.

La rete EANET chiede che non ci si dimentichi dei bambini russi che sono in attesa di una famiglia italiana e che si cerchino le strade perché non rimangano anche loro senza futuro.

La rete EANET inoltre ha lanciato una raccolta fondi con la campagna “NEST – Emergenza Bambini Ucraina” che vede coinvolti le famiglie dei 10 enti autorizzati, la popolazione civile ed i collaboratori degli enti in Polonia, Moldavia e Romania.

Anche oggi stiamo ricevendo richieste di aiuto dall’Ucraina.